cavo orale
Le principali malattie che colpiscono il cavo orale sono quelle che riguardano i denti ed i loro tessuti di supporto, ossia gengiva, mucosa ed osso alveolare: il cosiddetto parodonto.
Le due patologie con maggiore incidenza sono la carie, che colpisce lo smalto e la dentina, cioè i tessuti duri che costituiscono ogni singolo dente; e le affezioni parodontali, che interessano i tessuti circostanti.
La carie risulta essere una delle patologie croniche più diffuse a livello mondiale. Per quanto riguarda l’Italia, i dati rilevati nel 2006 sulla popolazione giovanile (quella più affetta da questa patologia) indicano una prevalenza del 22% a 4 anni e del 44% a 12 anni. (Strohmenger, Laura, Campus G., Castiglia P., Reali D., Montagna M. T., Minelli L., Majori S., Cagetti M.G., Senna A., Pizzocri J. (2006). Indagine epidemiologica nazionale sulle condizioni dentoparodontali dei bambini di 4 e 12 anni. Doctor Os 17 (8): 853-866.)
Le condizioni generali che aumentano il rischio di carie sono: le alterazioni del flusso salivare di tipo quantitativo (in genere il flusso salivare medio è compreso tra i 600 e i 700 ml al giorno) e di tipo qualitativo (pH, alterazione delle concentrazioni dei componenti della saliva); i disallineamenti degli elementi dentali, che favoriscono il deposito della placca; le cattive abitudini alimentari, quale ad esempio l'eccessivo consumo di cibi dolci che aumentano il rischio di carie. Gli zuccheri semplici (quelli contenuti nel miele, ad esempio) sono i più cariogeni. La frequenza elevata di assunzione di zuccheri mantiene un pH della bocca acido, favorendo i processi di demineralizzazione.
La malattia parodontale colpisce in Italia circa il 60% della popolazione: di coloro che ne sono affetti, il 10% presenta un quadro clinico grave. Il picco di incidenza si ha nella fascia di età compresa tra i 35 ed i 44 anni. Si osservano tuttavia, seppur con minor frequenza, casi di parodontite giovanile (solitamente molto aggressivi).
La malattia parodontale comprende le gengiviti e le parodontiti, patologie che riconoscono un'eziologia multifattoriale essenzialmente batterica con l'interazione di tre cofattori: suscettibilità dell'ospite, fattori ambientali e fattori comportamentali. Le gengiviti interessano la gengiva vicina al dente (gengiva cosiddetta marginale) e sono caratterizzate da arrossamento del margine gengivale, edema, sanguinamento sotto stimolo meccanico durante le normali manovre di igiene orale ed a volte da aumenti di volume. Si tratta di quadri clinici completamente reversibili se adeguatamente trattati.
Le parodontiti sono un gruppo di patologie che hanno in comune la distruzione del sistema di sostegno del dente. Si manifestano con una perdita di attacco e di osso, formazione di tasche e recessione della gengiva. Sono sempre precedute da gengivite e, quindi, se si previene quest'ultima, è possibile prevenire la ben più grave parodontite. (definizione del Ministero della Salute)
Al giorno d’oggi queste malattie non hanno gli effetti invalidanti che avevano nei decenni scorsi grazie al miglioramento delle tecniche operative ed alle nuove tecnologie a disposizione degli odontoiatri.
Un ruolo importante nel miglioramento della prognosi della carie e della malattia parodontale è sicuramente giocato dalla prevenzione. Per quanto riguarda la prevenzione della carie è risultata fondamentale l’introduzione del fluoro, elemento che ritroviamo anche negli alimenti che consumiamo abitualmente; i pesci, ad esempio, ne sono ricchi. Esso è contenuto nei dentifrici, nell’acqua che beviamo e sottoforma di preparazioni farmaceutiche ad applicazione topica (fluoroprofilassi mediante gel ad elevata concentrazione) o sistemica (compresse).
Uno studio di Buchalla et coll. pubblicato su Caries Research ha valutato come positiva l’azione di emulsioni di olio d’oliva su elementi dentali estratti che presentavano carie o comunque aree di demineralizzazione, concludendo che le componenti essenziali dell’olio d’oliva sono in grado di ridurre la tendenza alla demineralizzazione della dentina umana. (Caries Res, 2003 Mar-Apr; 37(2):100-7. Influence of olive oil emulsions on dentin demineralization in vitro. Buchalla et coll.)
Per quanto riguarda la malattia parodontale, l’obiettivo principale del dentista è quello di arrestare la progressione della malattia ed evitare o ridurre l’insorgenza di eventuali recidive.
La terapia delle parodontiti deve tenere in adeguata considerazione la multi fattorialità della malattia e comprendere procedure e trattamenti clinici volti a trattare il problema nella sua complessità.
Il controllo degli agenti causali viene perseguito e raggiunto attraverso il controllo della placca batterica sopragengivale (mediante l'igiene orale domiciliare, l’utilizzo di collutori, gel o paste a base di clorexidina e la detartrasi) e della placca batterica sottogengivale (levigatura radicolare) e con l’eventuale ausilio di farmaci locali o sistemici.
L’associazione dei dentisti britannici (British Dental Association) ha recentemente avviato uno studio clinico per valutare l’effetto dell’olio d’oliva sulla conta totale dei batteri presenti nel cavo orale. Nonostante si tratti d’osservazioni preliminari, è stato notato che c’è una correlazione positiva tra il consumo d’olio d’oliva e la ridotta presenza di microorganismi patogeni, conconseguente diminuzione dell’incidenza di affezioni parodontali. Fonte: BDA (British Dental Association).
Dr. Lorenzo Massai
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